oro per decorazioni

I materiali per lavorare la foglia d’oro

Vediamo insieme quali sono i materiali per lavorare la foglia d’oro.

Oro in fogliasi tratta di oro in foglia ottenuto martellando tra due spessori di cuoio che lo rendono molto sottile e maneggevole.

Gesso di Bologna: si tratta di solfato di calcio idrato. Ha una morbidezza al tatto unica, data dalla finezza della grana di cui è composto. Non va mai fatto bollire per evitare la formazione di grumi che sono dannosi alla plastica compattezza dell’insieme. Va pertanto sciolto a bagnomaria. Si conserva in un luogo asciutto.

Colla di coniglio: (detta anche colla Lapin) si ottiene dalla pelle di coniglio immersa in un bagno di acqua di calce. Era conosciuta ancor prima della colla a caldo da falegname (disponibile anche come colla animale liquida pronta all’uso) e, rispetto a quest’ultima, ha una tenacia inferiore. Ciò la rende ideale per la delicata preparazione dell’ingessatura. La colla di coniglio va sciolta a bagnomaria (100 gr. di colla in 1 lt. d’acqua) per ottenere la colletta necessaria alla preparzione del fondo in gesso e del bolo. Si usa calda ma non bollente. Va conservata in un barattolo di vetro chiuso.

Colla di pesce: (ittiocolla) si ricava dalla vescica natatoria di alcune specie di pesci quali storioni ed affini. Si trova in commercio sotto forma di scaglie che vanno lasciate in acqua per circa 24 ore prima dell’uso. Dopo aver fatto decantare l’acqua in eccesso si scioglie la colla a bagnomaria. A differenza delle altre colle non aumenta di molto il suo volume. Va usata solo per far aderire la foglia d’oro al bolo.

Bolo armeno: è un’argilla particolare che serve da base all’oro. È facile notarlo nelle vecchie dorature, nei punti in cui l’oro si è consumato. Può essere di due tre colori: color terra rossa (bolo rosso), color terra di Siena naturale (bolo giallo) e color nero (bolo nero). Và sciolto a bagnomaria con colla di coniglio precedentemente preparata (300 gr. di bolo in 900 ml. di colletta), in modo da raggiungere una consistenza leggera. Va passato con un pennello morbido in martora o in vajo, con una sola pennellata leggera.

Sarah Venice

Sono una restauratrice da più di vent’anni. Sono specializzata nella doratura e argentatura a foglia. Ho iniziato seguendo un corso di doratura a foglia d’oro e sono rimasta affascinata da questa tecnica. Oggi il mio laboratorio è divenuto un punto di rifermento nelle lavorazioni con la foglia di ogni tipo (oro zecchino, oro imitazione, argento, platino, rame).

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